IL MESSAGGIO DI VALERIO JALONGO – Categoria Autori di documentari

In Italia i salari sono scesi più che in tutti gli altri paesi europei negli ultimi 30 anni. Nel nostro settore, i nostri compensi, i nostri diritti, la nostra libertà creativa sono sotto un attacco sempre più forte, nonostante ci sia tanto lavoro.
Recentemente ho contribuito a organizzare l’incontro dei registi che si è tenuto al cinema Intrastevere l’11 febbraio scorso, perché in tanti avvertiamo l’urgenza di avere più forza e rappresentatività , coinvolgendo anche coloro che sono rimasti fuori dall’associazionismo o avevano abbandonato i 100autori.
Se venissi eletto, vorrei concentrarmi su questi punti essenziali:
● Senza un’azione politico-culturale 100autori non potrà mai vincere le grandi battaglie – anche sindacali – che abbiamo di fronte. Sono stato uno degli iniziatori del movimento 100autori e tra i fondatori dell’associazione: vorrei mettere la mia esperienza al servizio di questa fase delicata in cui si dovrà anche riscrivere lo statuto e rifondare un’associazione che diventi davvero la casa di tutti gli autori;
● Studiare gli scenari che l’intelligenza artificiale e gli algoritmi stanno aprendo nel nostro lavoro ha un valore non solo sindacale, ma è una difesa dell’identità e della libertà di espressione di tutti, e in particolare degli autori più giovani;
● analogamente a quanto fatto dagli sceneggiatori con WGI, mi impegno a cercare un’unità anche con l’ANAC
● creare al più presto una proposta condivisa di una decina di punti per dei correttivi alla legge sul nostro settore, che dia modo di rafforzare la centralità degli autori, dia più forza ai produttori indipendenti e alla produzione audiovisiva di qualità , chiedendo un equilibrio nell’intervento pubblico e della Rai. Questo non significa disconoscere il ruolo di una produzione più schiettamente industriale, dove però andranno salvaguardati i diritti e la creatività degli autori, oltre ai giusti tempi di realizzazione e i minimi salariali (come si fanno negli USA la WGA e la DGA), soprattutto per difendere gli autori più giovani, che in questo momento sono i più vessati.
● Cercare un presidente 100autori di altissimo profilo che possa contribuire con il suo prestigio a unire finalmente tutti gli autori, anche i più solitari e sospettosi, sotto un unico tetto.

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